
Scalo Piscinas
magazzino Galena, Magazzino Blenda e Scuderia
Lo scalo di Piscinas, situato al termine della ferrovia progettata dall’ingegnere francese Léon Gouin nel 1872, fu realizzato per consentire il trasporto del minerale arricchito verso i centri di lavorazione, con concessione dell’Autorità portuale di Genova a occupare il demanio marittimo tre anni dopo, nel 1875. Il compendio era costituito da magazzini, binari di manovra e un imbarcadero, utilizzato per caricare il minerale sulle bilancelle: queste imbarcazioni trasportavano il carico a Carloforte, dove avveniva il trasbordo su navi dirette a Pertusola o Crotone per l’estrazione del metallo. La ferrovia a scartamento ridotto svolgeva un duplice ruolo: trasportare il minerale verso lo scalo e portare carbone e legname da Piscinas a Naracauli, essenziali per alimentare i forni e costruire le armature di pozzi e gallerie. Le attività dipendevano dalle condizioni del mare; era infatti possibile effettuare i trasbordi solo in caso di bel tempo. Il tracciato ferroviario si sviluppava lungo il fondovalle del Rio Naracauli, attraversando talvolta il corso d’acqua tramite ponticelli, fino a raggiungere Tinacci. Qui, presso la confluenza del Rio di Bau e del ramo ferroviario che collegava la miniera omonima, sorgevano una piccola stazione e un piazzale per il deposito. Poiché inizialmente il trasporto lungo la linea era effettuato con trazione animale, a tale scopo, accanto al magazzino della galena di Piscinas, era presente una scuderia.
L’armamento della ferrovia era a scartamento ridotto, con traversine in legno alternate a conci di granito locale; fu a partire dai primi decenni del Novecento che i convogli di vagoni Decauville vennero trainati da locomotive a vapore. Lungo il percorso, in prossimità della sorgente di Scioppadroxiu, era collocata una cisterna per il rabbocco dell’acqua necessaria alle citate locomotive. Il servizio ferroviario venne infine interrotto alla fine degli anni Quaranta, quando il trasporto su gomma risultò più conveniente.
Dapprima la concessione mineraria riguardava esclusivamente la galena, il solfuro di piombo, e per gestire il trasporto del minerale fu costruito un magazzino di fronte al rilevato ferroviario. Da qui, i vagoncini Decauville scaricavano il materiale che veniva accumulato e, nei giorni di bel tempo, caricato sulle bilancelle tramite ceste a spalla. L’imbarcadero, interamente in legno, si estendeva in mare fino a raggiungere una profondità sufficiente per ospitare le imbarcazioni.
Tra il molo e il magazzino della galena si trovava un ampio piazzale pavimentato in scisto, attraversato dai binari ferroviari, utilizzato anche per lo stoccaggio di carbone e legname. Con l’ampliamento della concessione mineraria per includere la blenda, il solfuro di zinco, fu necessario costruire un nuovo magazzino per ospitare il minerale aggiuntivo. A testimoniare l’esistenza dell’infrastruttura vi è la strada che collega Naracauli a Piscinas seguendo in larga parte il tracciato ferroviario originale, utilizzato fino agli anni Settanta. Solo pochi tratti risultano abbandonati, a causa dei dissesti provocati dal Rio Naracauli.
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